Da un articolo di Micromega, Enrico Grazzini propone di creare per l’Italia una “quasi moneta complementare”, in realtà l’emissione da parte dello Stato italiano di Titoli di Sconto Fiscale (TSF) in alternativa o in aggiunta ai Titoli del Tesoro attuali con scadenza di 4 anni dall’emissione, assegnandoli ad Enti Pubblici, famiglie e imprese al fine di aumentarne il potere di spesa. Tali titolil a causa della loro struttura intrinseca, non andrebbero ad aumentare il cumulo del debito pubblico italiano, ma sortirebbero effetti benefici sulla circolazione della moneta e quindi sul commercio in generale nel Paese, con conseguente aumento del PIL. La tesi è che l’aumento di PIL che produrrà questa operazione, compenserà i capitali da utilizzare quando questi titoli andranno a scadenza. L’argomentazione è piuttosto articolata, e sarebbe conveniente leggersi tutta l’esposizione al link dell’articolo:
L’“Appello per l’Europa” di Sindacati e Confindustria è un clamoroso errore storico
In questo articolo inoltre l’autore si pone in posizione critica nei confronti di un certo europeismo di maniera espresso da istituzioni di rappresentanza (sindacati e confindustria) che non vanno a fondo nella analisi di una crisi che coinvolge tutti i Paesi dell’Eurozona e dell’EU in generale, e ritiene velleitarie le proposte avanzate da queste istituzioni, come la creazione degli Eurobond: una proposta già presentata da tempo ma che non ha riscosso alcun favore da parte delle istituzioni comunitarie e dei Paesi membri più forti economicamente; Germania in primis, la quale avrebbe intenzione di fare l’Europa, come si dice da noi, “con i fichi secchi”, cioè pensando di condividere solo i benefici ma non i rischi.