LA MONETA E LE SUE REGOLE

Benché attualmente il fenomeno delle monete complementari sia in Italia poco conosciuto, tuttavia esistono sul nostro territorio almeno una decina di circuiti funzionanti. Ma le regole che condizionano la circolazione di queste monete non sono le stesse. Ogni circuito, molto spesso privato, ha introdotto costi di ingresso una tantum, oppure periodici (in genere annuali) o anche commissioni per ogni scambio, valutate in percentuale del valore dello scambio stesso. Inoltre alcuni circuiti non pubblicano in maniera completamente trasparente per tutti gli iscritti, l’elenco delle aziende partecipanti, rendendo lo scambio possibile soltanto se realizzato tramite una intermediazione di un gestore centralizzato. In definitiva, possiamo concludere che i circuiti, vale a dire le monete complementari che si identificano con questi circuiti, non sono esattamente uguali. Alcuni circuiti sono circoscritti a territori locali, altri invece tendono ad interessare tutto il territorio nazionale, con estensione perfino all’estero. Ognuno di essi sarà quindi più o meno adatto, a seconda del tipo di azienda e dell’ambito nel quale essa opera, sia in considerazione della natura della sua attività, che di quella dei suoi clienti e/o fornitori.

IMTHI è un progetto nato in “locale”, vale a dire che intende contribuire al sostegno e allo sviluppo dell’economia del territorio salernitano, pur tenendo conto che la sempre maggiore globalizzazione dell’economia rende l’ambito di intervento delle aziende, anche locali, sempre più esteso al territorio nazionale e anche estero. Si pensi ad esempio ad una piccola azienda agricola di prodotti tipici: il suo interesse è certamente la commercializzazione locale, ma essa sarà interessata anche allo sviluppo di una attività di esportazione in Paesi esteri. Sarà pertanto importante creare una sorta di sinergia tra i vari circuiti, che possa rispondere alle diverse esigenze di una stessa azienda.

La moneta complementare in ambito pubblico

Il coinvolgimento di un ente pubblico locale (es. il Comune, o la Regione, oppure la Camera di Commercio o la ASL…) contribuisce grandemente allo sviluppo di un circuito del genere e rende possibile una sua diffusione capillare nel territorio. Lo stesso ente, inoltre, ne ricaverebbe vantaggi non indifferenti, in quanto, accettando ad esempio il pagamento di alcuni tributi in moneta complementare, potrebbe pagare con tale moneta, una determinata percentuale di stipendio ai suoi dipendenti o di compenso ai suoi consulenti esterni (es: il 10%), ottenendo così un risparmio secco sulla sua spesa corrente in euro. Gli stessi dipendenti e consulenti avrebbero poi la possibilità di spendere questa quota acquistando merci e/o servizi presso aziende presenti nel circuito, magari con agevolazioni come sconti o offerte speciali.

L’importante è che questa moneta, affiancata alla moneta ufficiale, l’euro, non generi a sua volta inflazione e non crei bolle che, scoppiando, portino a situazioni di crisi di liquidità. E’ necessario quindi che il bilancio permanente tra i crediti e i debiti all’interno del circuito sia sempre ZERO. E per far questo, la moneta non va stampata, né coniata, ma i crediti ed i debiti devono nascere esclusivamente attraverso uno scambio reale di merci oppure di servizi. Di qui l’importanza che l’ente pubblico inserito nel circuito eviti di utilizzare questa moneta per creare altro debito oltre quello che già ha creato in moneta ufficiale, ma sia ben attento a bilanciare costantemente debiti (percentuali di stipendio ai dipendenti o compensi ai consulenti) con crediti (tributi versati dai cittadini iscritti al circuito). Solo in questo modo l’utilizzo di tale moneta complementare non solo risulterà “neutro” rispetto all’indebitamento dell’ente stesso, ma genererà un effetto benefico sugli scambi economici nel territorio.

LA LOMBARDIA INIZIA CON IL “LOMBARD”

Con la Legge Regionale 19 febbraio 2014 , n. 11, Impresa Lombardia: per la libertà di impresa, il lavoro e la competitività, inizia in Lombardia il percorso sperimentale della moneta complementare lombarda.  I punti salienti di questa legge, qui appresso riassunti:

2.  La Regione favorisce il rilancio produttivo a partire dai settori strategici contrastando la delocalizzazione anche attraverso azioni di fiscalità di vantaggio e altri opportuni interventi atti ad agevolare le imprese, in particolare quelle che si impegnano a mantenere in Lombardia la loro presenza, salvaguardando l’occupazione ed il lavoro.

3.  La Regione, al fine di favorire il recupero di competitività e occupazione, opera per consolidare una politica industriale e la presenza del settore manifatturiero, spina dorsale dell’economia lombarda.

ci dicono dell’intenzione della Regione Lombardia di dare una scossa all’attuale situazione economica della Regione che, come ben sappiamo è la locomotiva che trascina l’economia di tutto il Paese.

All’articolo 4, viene introdotta la “Moneta Complementare“, anche se, come detto, in via sperimentale:

Art. 4
(Circuito di moneta complementare)

1.  Ai fini dell’attuazione di quanto disposto dagli articoli 2 e 3, con particolare riguardo alle misure di accesso al credito, la Regione promuove la costituzione, in forma sperimentale, di un circuito di moneta complementare, da intendersi esclusivamente quale strumento elettronico di compensazione multimediale locale per lo scambio di beni e servizi.

2.  La Giunta regionale, previo parere della competente commissione consiliare, con appositi provvedimenti dispone le norme attuative e la disciplina del circuito di moneta complementare di cui al comma 1.

La realizzazione del circuito avverrà, come ormai consolidata esperienza del WIR svizzero, mediante l’utilizzo del sistema a Camera di Compensazione, vale a dire che tutti gli scambi saranno registrati in appositi conti tenuti su una “banca” centrale, che funge da archivio delle transazioni. Dopo un periodo di ampie discussioni (vedasi il precedente articolo sul convegno in Lombardia sulla moneta complementare), il progetto approda all’attuazione pratica. Lo scopo è quello di dare un sostegno alle aziende lombarde in questo periodo di crisi del credito e di sviluppare gli scambi all’interno della Regione. Non sappiamo ancora come verrà denominata l’unità di conto che verrà adottata in Lombardia, però quello che sappiamo è che non conta il nome, ma come essa verrà gestita e quali regole le saranno assegnate, dato che il successo di una tale iniziativa dipende in grandissima parte dalle cosiddette “regole del gioco“.

Noi, come convinti sostenitori del progetto Moneta Complementare, ci auguriamo che questo esempio si estenda al più presto anche da noi. Per questo lavoriamo e ci impegneremo.

Testo della legge della Regione Lombardia del 19 febbraio 2014

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IL SARDEX: LA MONETA DELLA SARDEGNA

Sono oltre 600 le aziende sarde affiliate al circuito della moneta complementare sarda, denominata SARDEX.  Come l’esperienza del WIR svizzero, anche il SARDEX utilizza il sistema della Camera di Compensazione (la banca virtuale) per la realizzazione di fidi a vantaggio degli iscritti. Fidi con cui è possibile acquistare merci e servizi e pagare con altre merci e/o servizi. Qui, al contrario del WIR però (in cui era previsto un tasso dello 0.5% ) non è previsto alcun interesse per il prestito (fido). Il criterio è esattamente quello di cui una banca tradizionale non vi parlerà mai: solidarietà e mutuo soccorso. Un’azienda in difficoltà non sarà mai lasciata sola, ma sarà aiutata dagli iscritti a produrre e vendere, attuando quel principio etico della mutua assistenza che consente alle aziende presenti nel circuito di lavorare e crescere.

Ora, dopo anni di esperienze con le aziende, quindi con i soggetti a partita IVA, sta partendo anche il progetto per i privati, per una integrazione totale dell’economia sarda.

IL RUOLO DELLA REGIONE

Nel progetto del SARDEX potrebbe essere coinvolta anche la regione Sardegna. In che modo? Essa potrebbe essere garante di un importo di circa 20 milioni di euro (storia del marzo 2013) con cui verranno garantiti 500 sardex  al mese a 10.000 disoccupati sardi. E la stessa regione fornirà servizi al circuito: trasporti, affitto locali pubblici, piccoli pagamenti di tributi…

 
Vedi anche:

Sardex, moneta a chilometri zero. Ecco come funziona e quanto vale

e il sito del Sardex

ANCHE L’EMILIA ROMAGNA VERSO L’UTILIZZO DELLA MONETA COMPLEMENTARE

Sia chiama:

“Norme per la promozione e il sostegno dell’economia solidale”

Si tratta di un progetto di legge della regione Emilia-Romagna, presentato il 14 novembre del 2013 e in itinere per la sua approvazione con il n. prot. 3983. Si tratta di un progetto interessante, anche se, come molte cose interessanti, viene fatto passare un po’ in sordina. All’articolo 4, comma 1, recita:

1.  La Regione Emilia- Romagna, nell’ambito del proprio sistema di decentramento territoriale e attraverso il coinvolgimento e la collaborazione degli Enti Locali e degli altri soggetti istituzionali, nei limiti delle rispettive competenze, ai sensi di quanto previsto all’articolo 2, adotta iniziative e interventi volti a valorizzare, promuovere e sostenere:

lo sviluppo dell’Economia Solidale e la messa in rete dei soggetti che svolgono attività e iniziative in questo ambito;

il riconoscimento e l’applicazione dei “Sistemi Locali di Garanzia Partecipata”, come definiti all’articolo 3, comma 1, lettera g);

facendo poi seguito al comma 2:

La Regione, anche attraverso il coinvolgimento e la collaborazione degli Enti Locali e degli altri soggetti istituzionali, nei limiti delle rispettive competenze, adotta iniziative e individua strumenti orientati a promuovere e sostenere le prassi di Economia Solidale in tutti gli ambiti e settori ritenuti importanti per la promozione di nuovi modelli economici solidali, ed in particolare:

………………………………………………….

e) nel settore della finanza etica, mutualistica e solidale:

…………………………………………………..

promuovendo la nascita, la diffusione e l’utilizzo, anche da parte di Regione ed Enti Locali, di strumenti di scambio non monetari creati dal basso promuovendo altresì il confronto e l’approfondimento sul tema delle monete complementari.

fonte: Regione Emilia-Romagna

L’ESPERIENZA DEL WIR IN SVIZZERA

Molti sono i casi di introduzione di questo tipo di moneta, in Paesi interi oppure in territori circoscritti, e le motivazioni sono sempre state le migliori di questo mondo. In molti casi però, l’iniziativa è andata a finire male, perché la nuova moneta è stata stampata come fosse una moneta normale, generando inflazione e successiva svalutazione. In altri ancora dura e viene utilizzata. E’ il caso del WIR, una moneta complementare utilizzata in Svizzera: esiste una banca in Svizzera, che accanto ai normali crediti in franchi svizzeri concede anche crediti in una moneta complementare chiamata WIR (in tedesco significa: NOI). Bene, qual è la differenza tra le due monete?

mentre il credito concesso in franchi svizzeri può essere saldato solo pagando con gli stessi franchi, considerando un pagamento maggiorato dato dagli interessi sul credito erogato, i crediti concessi in WIR non solo non generano interessi, ma possono venir saldati esclusivamente con l’erogazione di un servizio o una fornitura di merci o prodotti. Tutti a questo punto possono capire l’enorme vantaggio, per un’azienda,  di utilizzare il WIR piuttosto che il franco: ZERO interessi, e lo stesso debito genera per l’azienda che lo ha contratto una opportunità di lavoro. Si innesca pertanto un circuito virtuoso in cui chi è indebitato viene chiamato a fornire merci e/o servizi al fine di saldare il debito. In realtà la banca svizzera chiede ai debitori un interesse bassissimo (dello 0.5%), ma altri circuiti di moneta complementare non chiedono a chi rimane in debito alcun interesse, ma soltanto di rientrare del proprio debito fornendo merci e/o servizi: esattamente lo scopo che l’azienda debitrice stessa si prefigge di fare!

In Svizzera sono ben 60.000 le aziende iscritte al circuito del WIR, circuito che esiste fin dal lontano 1934, essendo nato dall’unione di diversi imprenditori come società cooperativa allo scopo di ottenere un aiuto reciproco per risollevarsi dalla grande crisi economica del ’29.

Sono passati esattamente 80 anni da allora, e la banca di moneta complementare WIR BANK è ancora florida e salda al suo posto, ed è possibile visitarla a questo sito:

wir.ch

Anche in Italia, sulla scorta dell’esperienza svizzera, sono nati circuiti di moneta complementare, ma nel territorio salernitano questa pratica salutare per lo sviluppo delle aziende sul territorio non si è ancora sviluppata. Con l’IMTHI intendiamo dare il nostro contributo al sostegno e allo sviluppo delle aziende del territorio salernitano, ma senza creare false barriere di confini inesistenti. Anche le aziende dei territori limitrofi sono le benvenute.

Affiché la moneta complementare non generi né inflazione, né svalutazione, è importante che essa non venga stampata, né emessa unilateralmente dalla banca. In realtà IMTHI non è altro che un’unità di conto, che nel momento in cui genera un valore in credito sul conto del fornitore, genera lo stesso valore in debito sul conto del debitore. La somma di tutti i crediti e di tutti i debiti presenti all’interno del circuito darà sempre ZERO: questo vuol dire che la moneta non può, per sua natura, generare inflazione e di conseguenza svalutazione, ma il suo valore seguirà SEMPRE quello della moneta ufficiale a cui è collegata, vale a dire l’EURO.

WIR Bank

Un esempio dell’elenco di aziende che compare a seguito di una ricerca di rivendite di materiale per ufficio.  A destra è indicata la percentuale di baratto accettata dal rivenditore; 100% vuol dire che la merce acquistata potrà essere pagata totalmente in baratto:

(visualizzazione di 11 rivendite di Materiale per ufficio su un totale di 1018 trovate)

  • Progress Tresore AG 
    Tresore-Waffentresore

    Schwalbenweg 6
    9450 Altstätten SG
    100% WIR
    071 755 88 55
    Casseforti
  • Büro Bachmann AG 
    Bürobedarf

    Im Römerquartier 2
    4800 Zofingen
    30% WIR
    062 745 80 40
    Website
    Articoli di cartoleria, cancelleria e materiale d’ufficio in generale; Arredamenti e organizzazione uffici
  • Gartmann,Bürobedarf Papeterie

    Molkenstrasse 21
    8004 Zürich
    30% WIR
    044 245 87 00
    Articoli di cartoleria, cancelleria e materiale d’ufficio in generale; Arredamenti e organizzazione uffici
  • Markus von Felten 
    Büroorganisation

    Hauptstrasse 18
    5013 Niedergösgen
    50% WIR
    062 849 14 47
    Articoli di cartoleria, cancelleria e materiale d’ufficio in generale; Arredamenti e organizzazione uffici; Apparecchi e macchine per ufficio, sistemi di cassa e acessori
  • Jenny + Banholzer AG 
    Buchhandlung + Papeterie

    Bahnhofstrasse 20
    3860 Meiringen
    30% WIR
    033 971 13 07
    Website
    Articoli di cartoleria, cancelleria e materiale d’ufficio in generale; Arredamenti e organizzazione uffici; Computer e accessori
  • Mazzoni SA 
    Cartoleria

    Piazza Muraccio 8
    6601 Locarno
    30% WIR
    091 751 49 67
    Website
    Articoli di cartoleria, cancelleria e materiale d’ufficio in generale; Arredamenti e organizzazione uffici; Apparecchi e macchine per ufficio, sistemi di cassa e acessori
  • Vögtli Bürotechnik AG

    Florenz-Strasse 1d
    4142 Münchenstein
    30% WIR
    061 338 50 00
    Website
    Arredamenti e organizzazione uffici
  • All In One Schleitheim GmbH

    Beggingerstrasse 23
    8226 Schleitheim
    30% WIR
    052 682 00 55
    Website
    Articoli di cartoleria, cancelleria e materiale d’ufficio in generale; Arredamenti e organizzazione uffici; Apparecchi e macchine per ufficio, sistemi di cassa e acessori; Tecnica d’ufficio
  • J.F.Pfeiffer Chur AG 
    Bürobedarf

    Alexanderstrasse 16
    7000 Chur
    30% WIR
    081 252 30 26
    Website
    Articoli di cartoleria, cancelleria e materiale d’ufficio in generale; Arredamenti e organizzazione uffici; Casseforti; Apparecchi e macchine per ufficio, sistemi di cassa e acessori; Computer e accessori; Altre forniture per l’ufficio
  • J.F.Pfeiffer Chur AG

    Bürobedarf
    Neudorfstrasse 59
    7430 Thusis
    30% WIR
    081 651 11 15
    Website
    Articoli di cartoleria, cancelleria e materiale d’ufficio in generale; Arredamenti e organizzazione uffici; Casseforti; Apparecchi e macchine per ufficio, sistemi di cassa e acessori; Computer e accessori; Altre forniture per l’ufficio
  • J.F.Pfeiffer Chur AG

    Bürobedarf
    Center Augustin
    7550 Scuol
    30% WIR
    081 864 08 54
    Website
    Articoli di cartoleria, cancelleria e materiale d’ufficio in generale; Arredamenti e organizzazione uffici; Casseforti; Apparecchi e macchine per ufficio, sistemi di cassa e acessori; Computer e accessori; Altre forniture per l’ufficio

IRNTHI: da una antica moneta salernitana

Nel sito archeologico di Fratte (Salerno) vennero rinvenute delle antiche monete, risalenti all’epoca pre-romana.  Siamo nel 200 a.C. e su quelle antiche monete era stampata la sigla IRNTHI. Da allora le monete hanno sempre accompagnato gli scambi di merci e servizi tra i popoli salernitani. E oggi ancora lo farà.