CRISI ECONOMICA, LE MONETE COMPLEMENTARI CHE SFIDANO L’AUSTERITA’

da un bell’articolo su “Il Fatto quotidiano” dell’aprile scorso:

In tutta Italia è oggi in rapida diffusione l’Arcipelago Scec che, proprio come il Toreke e l’Epi, non punta solo a contribuire all’economia locale, ma a responsabilizzare l’individuo e rafforzare il senso di comunità. La cooperazione e l’indipendenza dal potere d’acquisto ripartito in euro, lo rendono accessibile alle fasce più svantaggiate della popolazione, contribuendo alla riduzione della povertà e dell’emarginazione sociale.

A Milano promuovono il Lombard, in Sicilia il Turi, a Napoli ilNapo. A Brescia dal 2001 è invece attivo il BexB, un progetto che oggi accomuna 2.700 imprese italiane su 160 diversi settori. Uno strumento che consente di acquistare beni e servizi pagandoli con il proprio prodotto o servizio, senza utilizzare denaro. Sullo stesso principio, in Sardegna, il Sardex vanta una rete di 1500 imprese e 15mln di euro di scambi nel 2013. Entrambi si differenziano dallo Scec, utilizzano infatti un sistema di credito commerciale volto al sostenimento delle PMI. Una moneta senza contanti che non frutta interessi.

fonte

 

VISIOTRADE: COMPRAVENDITA DI UN IMMOBILE IN M.C.

la società Visiotrade ha messo a segno una operazione di compravendita di un immobile, con regolare rogito notarile, a Torino, il mese di luglio di quest’anno. L’utilizzo della moneta complementare anche in ambiti “impegnativi” come una compravendita immobiliare, sancisce quindi il pieno e legittimo utilizzo di questa forma di credito commerciale che, non ci stancheremo mai di dirlo, non pretende di sostituire l’euro, ma lo affianca per aiutare le aziende ad ottenere crediti senza interessi e al di là dei circuiti bancari, sfruttando il loro potenziale di merci e servizi.

La società opera da anni nel campo del credito commerciale in compensazione. Ulteriori dettagli, sul sito VISIOBLOG

 

RICORSO DEL GOVERNO SULLA MONETA COMPLEMENTARE LOMBARDA

Sul sito della Gazzetta Ufficiale è riportato il ricorso del governo italiano per legittimità costituzione avverso l’istituzione della moneta complementare in Lombardia. La data del ricorso è del 30 aprile 2014. Il 2 luglio dello stesso anno infatti era scaduto il termine per la presentazione della disponibilità di aziende per la gestione della moneta lombarda. Il governo, o i burocrati che hanno presentato il ricorso, forse credono che il “lombard” sia una moneta alternativa all’euro; non hanno capito che si tratta di una moneta figurativa che si affianca all’euro, e gestisce un circuito di Credito Commerciale in Compensazione tra le aziende lombarde. Purtroppo è accaduto anche questo. mentre in Svizzera un circuito del genere, il WIR,  è in vigore da 80 anni (!), in Italia si grida alla incostituzionalità. Tra le tante differenze tra la Svizzera e l’Italia, va quindi compresa anche una diversa capacità della burocrazia di capire i fenomeni nuovi (mica tanto!) e saperli affrontare con razionalità.

Peccato. Il processo di realizzazione di questo circuito subirà dei ritardi, ma certamente non verrà fermato.

Dal sito della Gazzetta ufficiale:

Promozione della costituzione, in forma sperimentale, di un circuito di moneta complementare – Ricorso del Governo – Denunciata violazione della sfera di competenza legislativa esclusiva statale in materia di moneta. – Legge della Regione Lombardia 19 febbraio 2014, n. 11, art. 4, comma 1

ANCORA SU CREVIT

Per iscriversi al circuito occorre accettare le condizioni generali, che al punto 9 così riportano:

 

9 – MODALITÀ DI CONCESSIONE DELL’ AFFIDAMENTO COMMERCIALE

Il CONVENZIONATO potrà richiedere al CONVENZIONANTE la concessione di un affidamento commerciale tramite una semplice istruttoria on-line accessibile nella propria area riservata del sito www.crevit.it,. Il CONVENZIONANTE, in base alle informazioni commerciali in proprio possesso che potrà richiedere di integrare tramite apposite richieste al CONVENZIONATO, potrà a propria insindacabile discrezione concedere o meno al CONVENZIONATO la possibilità di effettuare acquisti in CREVIT presso gli altri utenti del circuito prima di aver effettivamente ottenuto l’esito ed il relativo accredito di buoni spesa CREVIT emessi in conseguenza del perfezionamento del presente contratto a fronte di transazioni commerciali avvenute con altri utenti del circuito.

Nel caso in cui l’istruttoria per la richiesta dell’affidamento commerciale avesse esito positivo, IL CONVENZIONATO dovrà corrispondere la relativa commissione al fine di consentire al CONVENZIONANTE di dare immediata disponibilità di BUONI SPESA al CONVENZIONATO. Il CONVENZIONANTE emetterà così una fattura per conto dell’intero Circuito CREVIT dell’importo corrispondente all’ affidamento commerciale concesso che potrà essere corrisposta in compensazione contabile entro il termine della presente convenzione fissato in 24 mesi dalla data di accredito della disponibilità sul proprio conto Crevit con una fattura cumulativa dell’Utente Convenzionato relativa a tutti i buoni spesa che risulteranno in quel momento sul proprio Conto Crevit.

La fatturazione dei Buoni Spesa avverrà in esenzione IVA (secondo il DPR 633/72). IL CONVENZIONANTE accetterà anche le fatture relative a buoni spesa CREVIT cartacei emessi ed esitati da parte del CONVENZIONATO solo se queste saranno accompagnate dai Buoni Spesa CREVIT in originale emessi ed esitati secondo le modalità previste nel presente contratto. A questo proposito, le parti convengono ex art. 1352 c.c. che l’unico e solo documento avente efficacia probatoria ai fini della compensazione conta- bile è costituito dall’Estratto Conto Crevit consultabile nella propria area riservata sul sito web www.crevit.it, mentre ai fini dell’accredito sul proprio conto Crevit verranno presi in considerazione unicamente i Buoni Spesa indicanti segni distintivi Crevit stampati dal CONVENZIONANTE per conto del Circuito ed in corso di validità essendo convenzionalmente esclusa ogni altra prova. Qualora al termine della convenzione l’Utente CONVENZIONATO NON riuscisse a compensare TOTALMENTE l’affidamento commerciale concesso, ovvero fosse in debito nei confronti del Convenzionante avendo speso più Buoni Crevit di quanti emessi, lo stesso dovrà provvedere a corrispondere entro i successivi 12 mesi in denaro eventuali differenze a debito con il CONVENZIONANTE.

– See more at: http://www.crevit.it/registration/delegate?memberType=Private&userId=0#sthash.532avzUC.dpuf

 

Abbiamo evidenziato  in rosso le frasi con le quali si descrive la concessione del credito (fido) ad un iscritto, e le modalità di restituzione, per avere un chiarimento; infatti la domanda che facciamo è: in caso di mancato rimborso del credito concesso ad un iscritto da parte di quest’ultimo, né in fornitura di merci e servizi, né in denaro, CHI SI ACCOLLA LA PERDITA?  Non è molto chiaro, anche se sembrerebbe che sia l’intero circuito ad accollarsela, vale a dire tutti gli iscritti al circuito.

Gradiremmo che il rappresentante di CREVIT ITALIA chiarisse meglio il significato della frase evidenziata in rosso.

CREVIT: UNA NUOVA FRECCIA ALL’ARCO DELLA MONETA COMPLEMENTARE

In attesa che dalla Regione Lombardia si abbiano notizie fresche sull’esito del bando per la scelta della società di gestione della moneta complementare in Lombardia, ecco un nuovo arrivo sulla scena italiana: si tratta di CREVIT, un’azienda che è partita alla grande posizionandosi in buona evidenza, anche grazie ad una efficace campagna di informazione, segnando la sua presenza anche su Famiglia Cristiana.

Ma cos’è  CREVIT?

Sul sito www.crevit.it si dice che: “Crevit è un’unità di conto non convertibile in denaro rappresentativa di beni e servizi, spendibile esclusivamente presso gli utenti titolari di Conto Crevit. Ad 1 Crevit è dato il valore convenzionale di 1 Euro“.

Quindi è una moneta complementare che ha tutte le caratteristiche della moneta complementare:

parità con l’euro

inconvertibilità

debiti e crediti vengono compensati non con denaro, ma fornendo beni e servizi

la sua validità è circoscritta al suo circuito

L’avvocato Patrizia Polliotto, presidente del Comitato Regionale del Piemonte dell’Unione Consumatori, ha sollevato alcune osservazioni in merito a questa iniziativa. Tra cui: la sede della società non si trova in Italia, ma all’estero: ‘Crevit Italia s.r.l – Società ad unico socio, soggetta a direzione e coordinamento di Crevit International Holdings LTD’. Inoltre l’avv. Polliotto ha alcune perplessità sul trattamento fiscale sulla gestione proposta dalla azienda degli scambi in compensazione. Vedi:

Caso Crevit: Patrizia Polliotto fornisce spiegazioni ai consumatori

 

All’avv. Polliotto ha però risposto Marco Melega, CEO di CREVIT ITALIA (15 settembre 2014):

” Crevit, nel pieno rispetto del mercato, rappresenta sicuramente una novità che ha già raggiunto un primato: è stata la prima iniziativa ad applicare logiche di marketing di prodotto allo strumento “moneta complementare”, innescando curiosità e sensibilizzazione di massa sul tema. Inoltre, la piattaforma Crevit ha un pregio: è accessibile gratuitamente, per favorire l’approccio al “nuovo” da parte dell’utenza. Senza approfondire in questa sede le caratteristiche della piattaforma tecnologica utilizzata, siamo certi di avere le caratteristiche per consentire al grande pubblico di beneficiare dello strumento “moneta complementare”, che potrà trovare in Crevit un supporto concreto all’ottimizzazione del proprio bilancio, sia esso aziendale o famigliare.  Non crediamo che la nostra comunicazione sia fuorviante: Crevit è moneta complementare a tutti gli effetti. D’altra parte i suoi appunti, unitamente a 2.000 conti aperti ed oltre 15 milioni di Crevit di opportunità in vendita in meno di due mesi dallo start-up, ci forniscono lo stimolo per fare di più e meglio al fine di raggiungere l’eccellenza nella comunicazione e nell’erogazione dei servizi”.

Vedi:

Moneta complementare: nuova replica di Crevit a Patrizia Polliotto dell’Unione Nazionale Consumatori

 

 Lo stesso Marco Melega, in un’intervista al sito AgenziaStampa Italia, così descrive l’attività di CREVIT (23 settembre 2014):

“Crevit è un progetto iniziato circa quattro anni fa e che ha richiesto notevoli studi, importanti investimenti finanziari e la messa a punto di uno speciale algoritmo matematico che permette una totale stabilità del sistema. E’ un progetto etico in quanto si propone di favorire la sostenibilità economico-sociale in forma trasparente, che non si contrappone in alcun modo al sistema bancario ma lo integra “dal basso”, con l’obiettivo di intervenire attivamente nella crisi economica aiutando concretamente privati ed aziende a ridurre le difficoltà di accesso alla liquidità.

Inoltre permette di compensare i problemi derivanti dalle eccessive dilazioni di pagamento e dalle insolvenze.

Tutti sappiamo che ogni nostro consumo “in più” permette all’economia di fare un piccolo passo avanti. Se tutti possiamo permetterci tanti piccoli consumi aggiuntivi, l’economia riprenderà a fare tanti piccoli passi che poi diventeranno grandi. Crevit è proprio questo.”

Vedi tal proposito il testo completo dell’intervista:

Intervista a Marco Melega, Ceo di CREVIT, la moneta complementare che sta conquistando l’attenzione dell’opinione pubblica

 

 L’iniziativa quindi si preannuncia molto interessante, specie vista la gratuità dell’iscrizione al circuito, e i contenuti costi di commissione per ogni scambio.  Vale la pena valutarla con calma e attenzione.

 

BANCA DEL TEMPO

La banca del tempo è un circuito in cui gli iscritti si scambiano cose e servizi utilizzando il tempo come unità di conto.

Le banche del tempo sono tante e sparse un po’ in tutto il territorio nazionale; di solito hanno un interesse locale e vengono utilizzate da persone che intendono impegnarsi nel tempo libero, sfruttando una loro passione, un hobby, oppure mettendo in vendita oggetti di loro proprietà. Esistono però anche Banche del tempo che ambiscono ad agire a livello nazionale. Una difficoltà che si incontra, quando si intende operare su un territorio molto vasto, come ad esempio può essere tutta l’Italia, è il superamento delle distanze: per la consegna di un oggetto, per lo spostamento a domicilio per la prestazione di un servizio, per un privato diventa problematico. Questo non vuol dire che la cosa non possa funzionare; dipende dalle possibilità di spostamento che ognuno di noi pensa di avere. Una di questa Banche del tempo è:

BancaTempo.com

un portale dedicato agli scambi tra cittadini utilizzando l’ora come moneta. L’iscrizione è gratuita e anche gli scambi tra gli iscritti. Ma non solo: è gratuito anche l’utilizzo del circuito. Ovvero gli scambi che avvengono tra gli iscritti non sono soggetti a commissioni di alcun genere.

Ma per avere un quadro più preciso di cosa sia questo portale, è possibile verificarlo direttamente sul loro stesso sito. IMTHI da parte sua sarà sempre attenta agli sviluppi di questa iniziativa, come di tutte le altre che riteniamo interessanti da proporre a chi ci segue.

Il sito:

Bancatempo.com

CHI GESTIRA’ IL CIRCUITO IN LOMBARDIA

Scade alle ore 12:00 del 2 luglio 2014 il termine per le aziende che intendono candidarsi alla gestione del circuito di barter della regione Lombardia. Questo,  per favorire la più ampia partecipazione alla procedura selettiva, anche in considerazione della rilevanza strategica del tema in oggetto.

Il progetto Lombardia quindi va avanti spedito. Presto ci sarà un gestore che inizierà a organizzare il circuito lombardo. 

Il decreto per la proroga dei termini di presentazione delle candidature è scaricabile QUI.

 

 

 

Barter Trading, il Sistema del Baratto tra Imprese – Opportunità, Limiti e Retroscena (Indigenti e Target2)

Un interessante articolo di Sergio Basile e Elena Valente, che spiega in maniera esauriente le caratteristiche e il ruolo di una moneta complementare per un vero rilancio economico delle aziende del Paese.

Nell’autorizzarci  alla pubblicazione, l’Autore ha voluto sottolineare che:

” comunque la soluzione vera alla crisi resta la proprietà popolare della moneta come enunciata da Giacinto Auriti… infatti il debito da signoraggio bancario è una truffa che si alimenta a causa dell’illegittima appropriazione del denaro da parte di una stretta cerchia di banche private.

Barter Trading, il Sistema del Baratto tra Imprese – Opportunità, Limiti e Retroscena (Indigenti e Target2)

Economia del Baratto: può essere una soluzione alla Crisi-Truffa? L’Analisi tecnica, normativa e fiscale di Qui Europaoltre i luoghi comuni

– Punti di forza e lati oscuri – Dal Sardex agli Eurocrediti

– Questioni da non sottovalutere: Target2 ed Indigenti

di Elena Valente e Sergio Basile (24 luglio 2013)

 
Barter Tour ed Economia del baratto –  “Via secondaria” ma non prioritaria       

Roma, Torino – Mentre stamane in Parlamento si discute l’ennesima fiducia ai tecnici monti-lettiani (la seconda del regno Letta) sul “Decreto del Fare” (o, come visto.. del DISfare – vedi allegati) al fine dichiarato di trovare una quadratura del cerchio, che stando alle premesse non potrà esserci mai (pure illusioni oppiacee) in questi giorni sta facendo molto discutere in positivo, il cosiddetto il Barter Tour 2013, del bluesman  nazional-popolare Andrea Mingardi & The RossBlues Brothers Band. In parole povere, il linguaggio universale della musica a favore di nuovo modello di business per una sorta di “rilancio economico”. Anche se il rilancio reale non può che venire dallosmascheramento definitivo e provvidenziale della crisi-truffa dell’Eurozona(e dei suoi accidenti) ma soprattuto dalla proprietà popolare della moneta.

  La Questione essenziale                                                                                          

Fin quando pagheremo solo di interessi passivi ed illegittimi oltre 100 miliardi di euro l’anno (di lacrime e sangue) ai banchieri privati, per farci prestare in nostro denaro (pezzi di carta senza alcuna copertura aurea) molti di qusti risulteranno solo palliativi e vie secondarie e accidentali. Il punto sta proprio qui. Il Tour in questione, tuttavia – partito da Torino il 4 luglio scorso – sta toccando alcune delle principali città italiane. Questa in effetti, a memoria d’uomo, rappresenta la prima tournee’ italiana interamente realizzata senza denaro ma in eurocrediti, cioè nella la valuta complementare che disciplina il nuovo mercato economico inaugurato dal baratto fra imprese. Vediamo nele dettaglio di cosa si tratta.

  L’Economia dello Scambio tra Imprese                                                           

Il Baratto o “barter” o, “corporate barter” o “barter trading” è una pratica commerciale praticata tra imprese per lo scambio multilaterale di beni o servizi in compensazione. I circuiti di baratto fra aziende sono nati storicamente per gestire grandi operazioni di commercio internazionale, legate alla cessione di materie prime contro tecnologie e manufatti tecnologici   Durante la crisi degli anni ’30 alcuni  paesi utilizzarono il barter per aumentare la quantità degli scambi, e quindi incrementare il fatturato, senza intaccare le scarse risorse monetarie a disposizione. Molte di loro scomparvero poiché non intuirono che l’opportunità del barter non si limitava all’utilizzo di un mero strumento di pagamento per sopravvivere ad una recessione (anche se in questo caso si tratta di una crisi-truffa… come del resto nel ’29.. vedi allegato), al contrario di altre che ne valorizzarono l’utilità come strategia commerciale e mezzo di pagamento complementare a quelli tradizionali (è il caso di Wir Bank, società cooperativa svizzera, nata nel 1934 e tuttora in attività, che dopo la crisi affiancò al barter business l’attività di banca). Di fronte acrisi indotte e fenomeni di “iperinflazione”, come – tra l’altro – durante la grande crisi monetaria argentina, oppure in caso di crisi produttiva e stagnazione dei consumi, si sono sviluppati veri e propri circuiti, tanto più efficienti quanto più allargati, a livello anche soltanto nazionale. In particolari situazioni di  (chiamiamola così…) cosiddetta “crisi economica grave“, il barter permette alle aziende di mantenere i livelli produttivi abbattendo l’esposizione finanziaria immediata. Ripetiamo, ottimo stratagemma, anche se assolutamente non risolutivo ai veri e disastrosi mali dell’economia della truffa. E’ quel che si dice un’opportunità. Ma come vedremo ci sono anche dei rischi.

 Opportunità del  Barter Trading                                                                            

Le operazioni di interscambio fra aziende all’interno di un circuito di barter presentano l’indubbio vantaggio di permettere acquisti di materie prime, semilavorati, prodotti finiti, servizi di varia natura, anche in assenza di liquidità, pagando ciò che si è acquistato attraverso prodotti e servizi che fanno parte del core business del compratore. Soprattutto in periodi di crisi economica in cui il sistema-gabbia induce – per ovvi motivi – l’inflazione a salire alle stelle. In periodi, dunque, in cui la liquidità è scarsa, le banche stentano a concedere credito (vedi fenomeno indotto del credit crunch: favorito soprattutto dai distruttivi accordi di Basilea 3 – Vedi articoli in allegato) e la quantità di merce invenduta comporta costi elevati, il barter costituisce una grande opportunità commerciale per tutte le imprese: con esso è possibile comprare beni e servizi senza utilizzare risorse liquide, bensì vendendo i propri beni e servizi (quindi è un mezzo ottimale anche per vendere le giacenze di magazzino prima che diventino obsolete) anche in un tempo successivo; si tratta di un vero e proprio pagamento posticipato con la differenza rispetto agli altri mezzi di finanziamento che esso è gratuito: cioè a tasso zero. Si tratta di una leva finanziaria, che consente di incrementare la capacità di investimento dell’azienda evitando il ricorso all’indebitamento e il relativo pagamento degli interessi, e permette di affrontare periodi di stagnazione della domanda aprendo nuove prospettive di mercato e nuove possibilità di fare affari con la conoscenza di nuovi clienti.

  I Rischi del Barter Trading                                                                                      

La tecnica non è tuttavia priva di rischi, sia perché, come ogni sistema di leva finanziaria, potenzia gli aspetti positivi ma, se mal gestita, crea unindebitamento produttivo al quale l’azienda dovrà comunque fare fronte; per questo è necessario che il circuito di scambi sia gestito da un mediatore specializzato, la Barter Company che ne regola le transazioni e ne garantisce l’equilibrio. Inoltre esiste sempre il rischio che alcuni partecipanti del circuito non onorino gli impegni di fornitura interrompendo la circolazione nel circuito stesso. Per fronteggiare questo rischio è necessaria una copertura assicurativa su tutte le transazioni, raramente adottata dagli intermediari poiché costituisce un costo ingente che si rispecchia in una quota fissa di associazione al circuito. L’alternativa per i mediatori è permettere l’accesso gratuito o a costi molto bassi senza garantire l’eventuale insolvenza degli associati. Questo aspetto però non tocca tutte le operazione di Barter ma solo quelle che sfruttano la leva finanziaria, ovvero che consentono di finanziare gli acquisti attraverso la promessa di future vendite. Proprio per la diversità di caratteristiche e modalità operative, non interessa le operazioni di Corporate Barter effettuate in parziale compensazione.

 Ruolo della Barter Company                                                                                  

Un efficace circuito di Barter deve essere gestito da un operatore economico, che agisce in qualche modo, come una vera e propria banca dei crediti e dei debiti o Camera di Compensazione. Il settore si è progressivamente sviluppato con modelli sempre più sofisticati e una crescita del giro di affari. Oggi i principali attori del Barter sono riuniti nell’IRTA (International Reciprocal Trade Association), associazione non profit volta a promuoverne l’attività a livello mondiale e garantire il rispetto di un Codice di Autoregolamentazione.

 Aspetti Fiscali, Normativi  e Tecnici                                                                     

Le operazioni di barter trading fra aziende sono regolate in Italia da un’apposita normativa, che prevede una regolare emissione di fattura da parte dell’azienda che consegna i beni o i servizi all’azienda che li riceve. La fattura dovrà riportare un’apposita dicitura, che identifica, a fronte della transazione, il mancato flusso finanziario del corrispettivo economico e la contestuale acquisizione del credito che sarà successivamente compensato con altre fatture di fornitura a debito. Crediti e debiti così maturati verranno normalmente iscritti a bilancio. Va precisato, altresì, possiamo identificare tre caratteristiche essenziali nelle compensazioni commerciali di cui sopra. Esse, identificano i diversi modelli di compensazione utilizzata.1) Bilaterale o Multilaterale; 2) Contestuale o Multitemporale; 3) Totale o Parziale. Quello che comunemene in gergo è detto baratto, presuppone uno scambio tra due soggetti (Bilaterale) che avviene contestualmente ed in totale compensazione. Ovviamente questo ha delle potenzialità molto limitate perché presuppone che A e B si incontrino (anche virtualmente), che A abbia necessità dei prodotti offerti da B e che il loro controvalore sia pressoché equivalente.

  Multilateralità e Multitemporalità                                                                       

L’intervento della Barter Company e la nascita di circuiti di scambio consentono invece diabbattere questa frontiera. Infatti A offre dei beni o servizi che gli permettono di maturare un credito che potrà essere speso per acquistare qualsiasi prodotto offerto dai membri del circuito, in qualsiasi momento e soprattutto anche per importi non equivalenti.La Barter Company opera come Camera di Compensazione. Questo porta evidenti vantaggi: 1) Si possono acquistare nuovi prodotti ad un prezzo inferiore, ovvero al proprio costo della produzione, trasformando in pratica il margine commerciale in uno sconto; 2) Si possono finanziare gli acquisti attraverso un incremento di fatturato, ovvero pago i miei acquisti grazie ai nuovi clienti che mi sono stati portati dal circuito; 3) Diventa un fonte di finanziamento alternativa al sistema bancario dove l’affidamento è garantito dalla possibilità di ripagare il debito contratto con la propria capacità produttiva; 4) Neutralizzo il rischio di insolvenza, perché il pagamento avviene sotto forma di un credito spendibile in altri beni e servizi; 5) I pagamenti avvengono per contanti perché i crediti maturati sono immediatamente disponibili.

 Totale e Parziale Compensazione                                                                         

Si dice Totale Compensazione quella che avviene senza l’utilizzo di denaro reale il quale viene integralmente sostituito da una “valuta complementare” che prende il nome dal circuito di appartenenza. I più diffusi circuiti di barter italiani sono Sardex.net, che utilizza i SardexBexB che utilizza gli EuroBexB, e VisioTrade, che utilizza gliEurocrediti (€C). Diversamente dalla Totale Compensazione, la Parziale Compensazione presuppone un utilizzo ibrido di crediti e denaro, ovvero una parte della fornitura sarà pagata in crediti e una parte in denaro. Questo viene fatto per permettere: a) di ammortizzare i costi di produzione con denaro reale, pur accumulando un credito pari al margine; b) per permettere di scambiare prodotti con caratteristiche, costi industriali e ricarichi commerciali non omogenei tra loro, infatti cedere un servizio od una giacenza di merce invenduta poterebbe risultare meno oneroso rispetto a cedere prodotti costosi, con margini risicati e che sono stati prodotti o comprati mediante l’utilizzo di denaro reale, comportando flussi finanziari negativi.

  Il Corporate Barter e la Gestione dell’Invenduto                                          

Il Barter tradizionale presuppone uno scambio nuovo con nuovo e la valutazione dei beni/servizi è soggetta alle normali leggi di mercato e contrattata liberamente tra le parti. Come anticipato il Barter Trading è molto diffuso per lo smaltimento di stock di magazzino e merce a bassa rotazione. Vendendo la merce saldata mediante un corrispettivo, non in denaro ma attraverso l’erogazione differita di altre merci o servizi, questo consente una valutazione molto più vantaggiosa rispetto a quella normalmente fornita da uno stockista tradizionale (con evidenti benefici da un punto di vista bilancistico e di Rating Bancario). Visto che questa modalità presuppone lo scambio di merce obsoleta con forniture di prodotti nuovi, ovviamente per rendere omogenei i valori viene usato esclusivamente l’utilizzo della parziale compensazione. Una delle società maggiormente specializzate ed operativa anche sul mercato italiano è la società per azioni svizzera iPlace SA.

  Due aspetti da non sottovalutare: Sistema Target2 e Indigenti                

Dall’analisi posta in essere, in colclusione, possiamo constatare la bontà del Barter Trading: sicuramente uno strumento economico utile ed efficiente. Nell’economia del discorso aperto sulla sua reale efficacia dinnanzi all’attuale sistema euro-centrico ed alla truffa dell’Eurozona, tuttavia, dobbiamo avanzare due riserve di puro carattere strutturale che non entrano nel merito del barter, ma che stanno a monte: Il Sistema Target2 e la questione degli indigenti, cioè di quella fetta di popolazione che per ragioni puramente politiche ed economiche (scelte delle élite) sono oggi oppresse da livelli di tassazione da regimne stalinista e non riescono più ad arrivare al 15 del mese. E ce ne sono tante. Basti pensare ai finora 250mila licenziati del 2013, per comprendere i toni apocalittici della digressione.

 L’Assurdità del Sistema Target2                                                                          

Il Sistema Targe2 (vedi allegati – approfondimenti) come visto in più sedi è quel “nuovo” sistema di regolamentazione interbancaria tra banche centrali dell’Eurozona – posto in essere nel 2007 dall’élite europeista e dai banchieri suoi complici e compari – creato ad hoc per generare surplus fittizio in favore della Germania e debito (deficit indotto) verso quei paesi affossati in maniera criminosa dai mercati e dalle diaboliche agenzie di rating (vedi spread ed altri ingannevoli accidenti…. illuminati). Surplus fittizio e deficit indotto proprio partendo dalle transazioni commerciali. Infatti per ogni operazione fatta tra banche commerciali, esso genere un impulso elettronico che viene rilevato dalle banche centrali di riferimento. A fine anno avviene una compensazione tra le medesime banche centrali. Nel caso – ad esempio – di una transazione tra un una pluralità di operatori commerciale tedeschi ed un gruppo di operatori greci. Ora, la truffa sta proprio qui: l’unico modo per evitare deficit indotto (e debiti) per gli operatore greci – stando al folle e criminoso Sistema Target2 – è quello di vendere agli operatori tedeschi lo stesso quantitativo in valore di merce acquistata dalla Gerania. Ma per quanto gli operatori greci possano essere laboriosi ed ingegnosi, la Grecia non venderà mai un quantitativo di pesce o ortaggi (in valore assoluto) pari alla quantità di auto tedesche piazzate sul mercato greco. Questa – non ci vuole molto a capirlo – è pura follia omicida. E la situazione greca di oggi ne è l’immagine più nitida. 

  La Questione degli indigenti e l’eredità di Auriti                                            

Altro tema fondamentale è quello relativo agli indigenti, cioè tutti coloro i quali sono di fatto esclusi dal mercato in maniera illegittima ed irrazionale, se è vero come è vero che esistono beni pubblici e bisogni primari che devono essere tutelati, ammeno che non si vogliano compiere premeditatamente crimini contro l’umanità, privando le Creature dell’essenza stessa della Divina Creazione in nome di puri e deleteri tecnicismi economici. Ciò, dunque, in base ad un discorso meramente razionale e – consentiteci – naturale. La monetà è, come detto (vedi allegati) o dovrebbe essere, in un mondo normale e civile, un qualcosa di convenzionale, e tale da favorire gli scambi. Tale da permettere (in origine, mediante il conio e la relativa copertura aurea che oggi non c’è più) il più facile godimento di un dirittoCon il furto del potere signoraggio da parte dell’élite masso-bancaria, tutto ciò come noto è venuto meno, e la moneta è divenuta essa stessa una merce, ponendo una grossa fetta di popolazione mondiale in stato di schiavitù reale. Ora, tali circuiti di compensazione, per quanto nobili ed utili ai commercianti ed alle imprese non risolvono, tuttavia, tali questioni fondamentali. Non sgombrano cioè il terreno dai fantasmi dell’Euro-Gabbia, né da quelli della moneta-debito.  Che ne sarà dunque per quei milioni di cittadini forzatamente posti fuori da questo circuito? Se non cambia nulla è facile da intuire: saranno destinati a vivere da schiavi fino alla morte. Oggi dobbiamo trovare una risposta anche per loro/noi, nuovi schiavi moderni. La monetà è del popolo, non dimentichiamolo mai!Onore a Giacinto Auriti, che lo capì così bene e ce lo ha insegnato con una disarmante semplicità. Cogliere questa eredità è un dovere morale di tutti. Amen!

 Elena Valente, Sergio Basile (Copyright © 2013 Qui Europa)

Tratto da: www.quieuropa.it

http://www.quieuropa.it/barter-trading-il-sistema-del-baratto-tra-imprese-opportunita-limiti-e-retroscena-indigenti-e-target2/

CAMPOBASSO: CONVEGNO SU MONETA COMPLEMENTARE

Il Molise sulla scia del Sardex (moneta complementare sarda) è partito con il  circuito Samex. In appoggio al progetto della moneta complementare molisana, il 16 maggio 2014 alle ore 16.00 al Centro Studi Molisano a Campobasso, in Piazza V. Emanuele II, 44 ci sarà un convegno sul tema: “Monete Complementari e Social Innovation“.

Relatori:

Massimo Amato (Docente di “Storia, istituzioni e Crisi del Sistema Finanziario  Globale” presso l’Università Bocconi di Milano)

Carlo Mancosu (Co-Founder Sardex.net)

Luigi Piccirillo (Co-Founder Samex.net)

Gilda Antonelli (Docente di Organizzazione Aziendale presso l’Unimol)

Segreteria Tel. 0874 484748 · Email: [email protected] · www.cesmol.it

samex

 

 

PARTE IN LOMBARDIA LA MONETA COMPLEMENTARE

Dopo il via legislativo, con la legge regionale n. 11 del 19 febbraio scorso, in Lombardia la moneta complementare è stata collocata sulla linea di partenza, pronta a scattare anche se, come già detto, in via sperimentale. Ma non si tratta di una novità in senso stretto, visto che in Francia, in Germania, in Svizzera e anche in Gran Bretagna, sono già operanti circuiti di baratto commerciale multilaterale. E l’avvenimento è importante perché, dopo tante chiacchiere, è finalmente una istituzione pubblica (e che istituzione! Nientedimeno che la regione Lombardia) a dare il via ad un circuito di barter, dopo che in Italia ci avevano già pensato soggetti privati come il Sardex, BexB, Ormita, Cambiomerci, We-exchange ed altri, non tralasciando fenomeni particolari come lo Scec partenopeo. Ma chiunque, anche non addentro alla tematica del baratto commerciale multilaterale, si rende conto che se parte la più popolosa regione italiana, con la più alta concentrazione di aziende del Paese, e con un PIL di 331 miliardi di euro, pari ad un quinto di tutta la nazione, vuol dire che con la moneta complementare ci dovremo fare tutti i conti, prima o dopo. E allora molto meglio organizzarsi per tempo.

regione lombardia
Grattacielo della regione

Ecco il testo-stralcio della delibera della regione lombarda, con cui si dà il via al progetto:

Seduta n. 58 dell’11 aprile 2014

La Giunta regionale della Lombardia si è riunita oggi alle ore 11.45 a Palazzo Lombardia, sotto la presidenza del Presidente Roberto Maroni.


Di seguito i provvedimenti approvati:

………………………………………………………….. (omissis)

Sostegno alle imprese / Sperimentazione moneta complementare
L.R. 19 FEBBRAIO 2014, N. 11 ART. 4 – AVVIO DI UN CIRCUITO SPERIMENTALE DI MONETA COMPLEMENTARE

Si avvia la sperimentazione di un sistema di compensazione debiti e crediti parallelo alla moneta, accettato e utilizzato all’interno di una comunità per favorire lo scambio di beni e servizi  rilanciando l’economia locale. Per attuare la promozione, l’avvio e la gestione di tale sperimentazione verrà selezionato un soggetto privato e saranno istituiti appositi organi di governo dell’iniziativa che forniscano gli orientamenti strategici e ne supportino lo sviluppo.

A dare il via in Lombardia ci penserà la Finlombarda, incaricata con questa delibera regionale di coordinare la sperimentazione. La Finlombarda, Finanziaria per lo sviluppo della Lombardia S.p.A., nata nel 1971, è società pubblica interamente partecipata da Regione Lombardia. Essa ha il compito istituzionale di concorrere all’attuazione dei programmi regionali di sviluppo economico-sociale del territorio.

Lombardia
Lombardia

Noi del progetto IMTHI ci manterremo aggiornati sugli sviluppi di questa interessantissima iniziativa, attenti all’individuazione delle “regole” che guideranno l’utilizzo di questa moneta lombarda, nello spirito di dare ai nostri iscritti una informazione chiara, trasparente e completa su questo affascinante mondo del barter, per essere in grado di sfruttarlo al meglio nell’interesse dei nostri associati.

deliberazione G.R. 11.04.2014 n. 1644 – PTPL