MONETA COMPLEMENTARE PER FORLI’ ?

Il M5S di Forlì propone una moneta complementare comunale, utilizzando il circuito Liberex, legato all’esperienza sarda del Sardex, e proposto negli scorsi anni anche dallo stesso ANCI.

Il “Coerentemente con il nostro programma delle scorse elezioni comunali, dove il gruppo di lavoro del nostro Meetup aveva individuato anche le monete complementari come mezzo per risollevare l’economia locale, ci sentiamo in dovere di riproporlo ora, perchè in questo periodo diventa ancora più impellente l’adozione di questa misura, vista la sfida economica epocale a cui la pandemia da Covid 19 ci ha messo di fronte”.

Il M5S, tramite i propri portavoce consiliari, Simone Benini e Daniele Vergini, spiegano che lo ritengono un efficace sistema per risollevarsi dalla crisi economica dovuta al covid-19 e dare “uno stimolo all’economia, soprattutto locale, e le monete complementari aiutano ad aumentare la disponibilità di spesa, e quindi della domanda, all’interno del territorio”.

La moneta complementare non è nulla di strano ma un patto tra famiglie ed imprese per trattenere e far circolare la ricchezza nei propri territori, un atto di solidarietà concreta per ridurre i prezzi senza diminuire i redditi. Si tratta in pratica di un sistema di “buoni sconto” che affianca la moneta legale, e si esplicita nello sconto che viene fatto su un bene o su un servizio, spendibile solo all’interno di un circuito strettamente locale”.

A prescindere da come questa iniziativa venga interpretata, come sistema di buoni sconto o come un vero e proprio circuito parallelo di scambi commerciali, ci sembra che sia meritevole di un approfondimento, specie in un periodo come questo, dove si deve far di tutto per stimolare l’econoia di un territorio. Per quanto, e di questo siamo fondamentalmente convinti, il sistema migliore di stimolo degli scambi economici sia l’utilizzo di un circuito che sia a livello nazionale e che non si limiti a scambi locali, dove la presenza industriale e commerciale potrebbe risultare insufficiente ad un appropriato soddisfacimento di tutti i bisogni merceologici e di servizi.

La notizia è stata presa da:  4live.it

BLOCKCHAIN: QUALCOSA SI MUOVE NEL GOVERNO

Con un decreto approvato dal Consiglio dei Ministri dello scorso governo, il 16 ottobre 2018, lo Stato si pone come abiettivo L’obiettivo sarebbe quello di dare piena validità giuridica ai dati conservati nelle blockchain o nei registri distribuiti.

Le “tecnologie basate su registri distribuiti” vengono definite come i “protocolli informatici che usano un registro condiviso, distribuito, replicabile, accessibile simultaneamente, architetturalmente decentralizzato su basi crittografiche” e sono finalizzate alla registrazione e convalida di dati “verificabili da ciascun partecipante, non alterabili e non modificabili”.

Le possibili applicazioni della certificazione dei dati su blockchain, potrebbe essere utilizzata per passaporti e certificati anagrafici, registri aziendali o scolastici, riscossione delle imposte e gestione di identità digitali, ma anche per l’utilizzo di smart contract, tracciabilità di transazioni, contrasto alla contraffazione.

Anche nell’attuale governo alcuni suoi esponenti,  il sottosegretario allo Sviluppo Economico Mirella Liuzzi, e il Ministro dell’Agricoltura Teresa Bellanova, hanno dichiarato che “che la blockchain e le tecnologie basate sui registri distribuiti possono essere un volano per promuovere le specificità dei nostri territori e tutelare i nostri prodotti da frodi e contraffazioni.”  e che “che, per tutelare i cittadini e assicurare la tracciabilità dei prodotti alimentari, si vuole favorire l’utilizzo di tecnologie avanzate come la blockchain. “

Naturalmente siamo ancora nel campo delle proposte futuribili, ma almeno c’è la base del decreto dello scorso anno da cui partire.

Attendiamo fiduciosi e seguiremo con attenzione ulteriori sviluppi

Altri dettagli su:

Italia, la blockchain ha valore legale

e

Sorpresa: l’Italia ha scelto di essere all’avanguardia nel settore blockchain, sebbene per ora ancora solo a parole

LA MONETA COMPLEMENTARE NELLA CAMPAGNA ELETTORALE IN UMBRIA

Proposta dal generale Pappalardo, candidato alla presidenza della regione Umbria,  la Lira Umbra, moneta complementare che servirà anche a pagare le tasse regionali. Il generale in un video presente nel link alla fine di questo articolo, ha chiarito di essersi rivolto a Draghi prospettandogli la sua iniziativa, ottenendo dal presidente della BCE autorizzazione alla stampa.

FONTE

 

UNA PROPOSTA PER L’ITALIA

Da un articolo di Micromega, Enrico Grazzini propone di creare per l’Italia una “quasi moneta complementare”, in realtà l’emissione da parte dello Stato italiano di Titoli di Sconto Fiscale (TSF) in alternativa o in aggiunta ai Titoli del Tesoro attuali con scadenza di 4 anni dall’emissione, assegnandoli ad Enti Pubblici, famiglie e imprese al fine di aumentarne il potere di spesa. Tali titolil a causa della loro struttura intrinseca, non andrebbero ad aumentare il cumulo del debito pubblico italiano, ma sortirebbero effetti benefici sulla circolazione della moneta e quindi sul commercio in generale nel Paese, con conseguente aumento del PIL. La tesi è che l’aumento di PIL che produrrà questa operazione, compenserà i capitali da utilizzare quando questi titoli andranno a scadenza. L’argomentazione è piuttosto articolata, e sarebbe conveniente leggersi tutta l’esposizione al link dell’articolo:

L’“Appello per l’Europa” di Sindacati e Confindustria è un clamoroso errore storico

In questo articolo inoltre l’autore si pone in posizione critica nei confronti di un certo europeismo di maniera espresso da istituzioni di rappresentanza (sindacati e confindustria) che non vanno a fondo nella analisi di una crisi che coinvolge tutti i Paesi dell’Eurozona e dell’EU in generale, e ritiene velleitarie le proposte  avanzate da queste istituzioni, come la creazione degli Eurobond: una proposta già presentata da tempo ma che non ha riscosso alcun favore da parte delle istituzioni comunitarie e dei Paesi membri più forti economicamente; Germania in primis, la quale avrebbe intenzione di fare l’Europa, come si dice da noi, “con i fichi secchi”, cioè pensando di condividere solo i benefici ma non i rischi.

 

MONETA COMPLEMENTARE E MODELLO RIACE

Nel famoso “Modello Riace” si parla di accoglienza ai migranti. Tale modello viene preso ad esempio come una riuscita integrazione tra i locali e i nuovi arrivi. Ma all’interno di questo Modello esiste anche un dettaglio che riguarda una moneta locale, che possiamo considerare a tutti gli effetti una moneta complementare. In cosa consiste?

Lo stanziamento dei fondi per l’accoglienza ha i suoi tempi, spesso molto lunghi; nel Modello Riace, si è ovviato da tempo a queste lunghe attese con l’emissione di una moneta locale costituita da voucher cartacei che vengono accettati come moneta dagli esercenti del territorio comunale. Chi accetta questa moneta potrà poi convertirla in euro quando arriveranno i fondi pubblici. Il risultato è che si riesce in questo modo a disporre della possibilità di spesa già da subito, senza aspettare l’erogazione dei fondi, che richiede in genere molto tempo.

Qualche riflessione: questa moneta, cartacea oltre tutto, non rispecchia uno dei requisiti basilari della moneta complementare: la non convertibilità con l’euro. Per i tanti motivi già esposti in altri articoli, questa caratteristica è necessaria per far restare gli scambi all’interno del circuito. Se la moneta può essere convertita con l’euro, in linea teorica potrà essere accettata da chiunque, quindi anche da chi non vive nel Comune di Riace. Altra riflessione è lo strumento cartaceo: gli scambi avvengono, a quanto pare, in maniera libera, facendo passare di mano i voucher cartacei, senza che lo scambio venga registrato da nessuna parte; questo potrebbe comportare la possibilità di falsificare i voucher e aumentare così artatamente il circolante, molto di più di quello che poi sarebbe il suo fondamentale di riferimento, cioè l’ammontare dei fondi pubblici destinato a questo progetto.

Infine, tutto questo si tiene solo perché esistono dei fondi forniti dallo Stato, quindi il circuito dipende da queste erogazioni. Nel momento in cui queste erogazioni dovessero diminuire, o addirittura venir meno, cade tutto il castello.

Lasciamo qui il discorso e ognuno faccia le sue considerazioni sul Modello Riace, almeno per l’aspetto che riguarda questa moneta: valido…? Non valido…?

Fonte

MONETA COMPLEMENTARE AL SANT’ARCANGELO FESTIVAL

A Sant’Arcangelo di Romagna, in occasione del Festival, dal 6 al 16 luglio, emette una moneta locale, il SantaCoin, acquistabile in euro presso l’organizzazione del Festival, ricevendo in cambio un ciondolo dotato di codice QR. La moneta, in formato elettronico, potrà essere spesa presso tutti gli artigiani e commercianti durante l’evento Festival.

Si tratta di  un giro di rodaggio, al fine di testate l’implementazione di un sistema di economia circolare per  Sant’Arcangelo e dintorni.

FONTE

TORINO: COMUNE E UNIVERSITA’ UNITE PER LA M.C.

Quasi sicuramente questo autunno partiranno le prime sperimentazioni di un circuito di Moneta Complementare a Torino, sotto gli auspici del Comune e allo studio della Università di Torino, dove nell’ambito del Progetto Co-City un gruppo di studio coordinato dal professor Guido Boella sta valutando l’usabilità della moneta complementare e il tipo di soggetti da coinvolgere.

Più informazioni su CittAgorA’

CENTRI COMMERCIALI NATURALI

Cosa sono…?

Si pensi ad un gruppo di negozi situati tutti in uno stesso quartiere di una città. Ognuno di essi ha una sua peculiarità: chi vende alimentari, chi abbigliamento, qualcuno è specializzato in articoli sportivi, qualcun altro vende articoli da regalo… poi ci sono alcuni bar, delle trattorie…

Insomma un tessuto di varie attività. Ora si pensi a tutti questi esercizi commerciali che si incontrano e si organizzano per programmare insieme attività promozionali, campagne informative, premi fedeltà… decidono di creare un punto comune in rete e dare ai loro clienti l’opportunità di tesaurizzare gli acquisti fatti in ognuno di essi, mediante una card, o uno smart-phone, o altro.

Ecco che si è creato un Centro Commerciale Naturale. Centro commerciale in quanto li unisce una comune strategia commerciale; Naturale, perchè hanno tutti una ragione ovvia di stare insieme e organizzarsi: sono tutti nello stesso quartiere.

Di questa organizzazione tra aziende, ognuna autonoma ma con degli interessi comuni, si era già parlato quando si è discusso delle Reti di Imprese. In questo caso si tratta di qualcosa di più spontaneo ed immediato: mettersi insieme, perché l’unione fa la forza, per contrastare lo strapotere dei Centri Commerciali, quelli classici, che però di solito sono fuori della città e per raggiungerli bisogna usare l’auto, la metro, o insomma un mezzo quale che sia.

In questo caso la similitudine è più attinente a quella dell’Albergo Diffuso.

Per chi voglia approfondire ulteriormente questo concetto, c’è un interessante articolo QUI. Oppure potete contattarci direttamente tramite una mail a info @ imthi.it

Ma sostanzialmente ci sembra che i vantaggi, sia da parte dei gestori gli esercizi, che da parte dei loro clienti, sia evidente.

 

 

IO C’ENTRO: INIZIATIVA A SALA CONSILINA (SA)

Un interessante iniziativa di moneta complementare nasce a Sala Consilina, in provincia di Salerno, in una zona, come il Vallo di Diano, ricca di realtà commerciali e agricole. Il progetto si propone di promuovere iniziative tendenti a fidelizzare il consumo in zona, con bonus e pacchetti ad hoc per i commercianti che vi parteciperanno.

A questo LINK è possibile leggere l’articolo, pubblicato su unotvweb.it