AL SUD DAL GENNAIO 2014 CHIUSE 537 IMPRESE AL GIORNO

E’ un tracollo senza fine quello delle aziende meridionali! A partire dall’anno dell’inizio della crisi, il 2007, al Sud ci sono ben 32.000 imprese in meno, con un aumento di 600.000 disoccupati e 114.000 in più in cassa integrazione. Questo il risultato di uno studio di Confindustria per le aziende nel mezzogiorno.

Tra il 2007 e il 2013 si è avuta una diminuzione degli investimenti di quasi 28 miliardi di euro. Quello che è venuto meno è l’investimento pubblico, che passa dal 2009 al 2013 si è ridotto di 5 miliardi di euro. Insomma, proprio quando il Sud avrebbe bisogno di una buona iniezione di investimenti pubblici anticiclici per dare una mano alla rinascita delle aziende, lo Stato si ritira.

Lo si legge in un articolo del Corriere del Mezzogiorno di luglio scorso.

A chi tocca, quindi, l’onere di realizzare azioni anticicliche per supportare l’economia del mezzogiorno, se nemmeno lo Stato ha più le risorse per farlo? La risposta è semplice e lineare: le aziende stesse! Esse devono trovare nel fare gruppo, nel supportarsi l’una con l’altra, la forza e le risorse per uscire dal pantano. E la moneta complementare è una vera iniziativa anticiclica, che si sviluppa quando c’è crisi di liquidità e surplus di invenduto.  E’ una regola vecchia come il mondo ma sempre valida: è l’unione, che fa la forza di un territorio!

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