GERMANIA: SI’ ALLE CRIPTOVALUTE

Sono circa 3000 le criptovalute circolanti nel mondo, e gestiscono un patrimonio di circa 200 miliardi di dollari. Se ne è accorto anche il governo tedesco, che con il progetto di legge approvato dal parlamento tedesco il 29 novemvre 2019, permetterà alle banche tedesche di operare nella compravendita delle criptovalute. Il provvedimento, che attende l’approvazione degli Stati federali, è stato emanato in ottemperanza alla Direttiva Europea Antiriciclaggio.

Un recente studio della Deutsche Bank,  “Immmagine 2030”, sostiene che le criptovalute, oppure l’oro stesso,  sono destinate a sostituire le monete fiduciarie nazionali. Affermazione piuttosto impegnativa, ma che sembra avere solide basi di analisi.

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IL CROLLO DEL BITCOIN

E’ successo: il valore del bitcoin, dopo un aumento asintotico delle ultime settimane, è crollato

Era una notizia prevedibile con largo anticipo: la bolla della criptovaluta in questi ultimi mesi si era gonfiata talmente da far presagire uno schianto imminente. E guarda caso prima di Natale c’è stato lo sgonfiamento improvviso della sua valutazione: dall’aver toccato quasi i 20.000 € è precipitata al poco più di 10.000 € con uno tonfo del 40%.

La grandissima variabilità della valutazione di questa criptomoneta la rende di per se inadatta per gli scambi concreti basati su merci e servizi reali, che possiedono un loro valore intrinseco. Se diamo un’occhiata all’andamento del prezzo del bitcoin negli anni:

si può notare l’altissima oscillazione del suo valore, il che la rende più adatta a speculazioni finanziarie che non ad essere utilizata nella vita reale.

(grafico tratto da: money.it)

Si precisa qui per l’ennesima volta che la Moneta Complementare che proponiamo qui NON HA NULLA A CHE FARE con questo tipo di criptomoneta: i meccanismi che sono alla base del bitcoin sono di tipo tutt’affatto diverso e completamente slegati dalla realtà concreta. La differenza sostanziale, oltre alla natura intrinseca della moneta, è che il bitcoin, come tante altre criptovalute speculative, è commerciabile, e subisce la dittatura della legge della domanda e dell’offerta, cosa che non esiste per la nostra Moneta Complementare, essendo essa inconvertibile e il cui valore è fissato a quello dell’euro.

La tracciabilità del bitcoin infine è controversa, e non semplice da effettuare.

Ricordiamo che la nostra Moneta Complementare invece ha caratteristiche esattamente contrarie:  i suoi scambi sono tutti registrati in chiaro in un archivio centralizzato, con relativi dettagli delle persone fisiche e giuridiche che effettuano gli acquisti e le vendite: insomma tutto alla luce del sole!

MONETA COMPLEMENTARE E CRIPTOMONETA

Parliamo di criptomoneta: la più rappresentativa di questa tipologia di monete è il bitcoin. Fu creata nel 2009 da un persona indicata con lo pseudonimo di Satoshi Nakamoto; si tratta di una moneta completamente virtuale, che circola solo on line, e viene creata utilizzando un algoritmo che tende a rendere sempre più difficoltoso crearne, in quanto richiede man mano potenze di calcolo dei computer sempre più grandi.  La sua creazione e la sua conservazione si basa sulla rete. Il suo fondamentale non è il lavoro delle persone, ma dei computer; il suo ammontare è asintoticamente limitato e si sa quant’è:  21 milioni.

Per queste sue caratteristiche, il bitcoin è soggetto a speculazione, in quanto esso è acquistabile e vendibile come una merce.

Il contrario di quanto abbiamo fin qui detto sulla moneta complementare, quella basata sul lavoro delle persone.

Se si vuole approfondire il concetto di criptomoneta, non si deve far altro che fare una ricerca sulla rete. In particolare per il bitcoin esiste una sua voce su Wikipedia.

Esistono poi delle finto-monete che si spacciano per simil-bitcoin ma in realtà sono sorrette da uno schema ponzi. Vedere a questo riguardo l’articolo sul sito di bitcoin-italia. E anche qui.

Alla fine una nostra considerazione personale: evitare di lasciarsi tentare da prospettive di guadagni favolosi e alte redditività: l’unico modo per guadagnare in maniera certa e sicura è quello di farlo sfruttando il proprio lavoro, le competenze che ognuno possiede e le capacità che riuscirà a sviluppare lavorando. Non ci sono scorciatoie, ma solo false prospettive. Oppure, se si vuole, è possibile tentare alti guadagni accettando altrettanto alte rischiosità. Come si fa con le scommesse.