A che punto è il SARDEX

In Sardegna 2500 imprese pagano gli stipendi in sardex acquistando beni e servizi con la stessa moneta.  Sono 1200 i dipendenti di aziende iscritte al circuito che hanno chiesto di ricevere lo stipendio in sardex. Se la Regione Sardegna avesse l’intelligenza di concedere il pagamento di parte delle tasse regionali in sardex, il boom sarebbe completo.

Negli ultimi anni il sardex ha esteso la sua filosofia anche ad altre regioni:

in Piemonte c’è il Piemex.net, in Emilia Romagna il Liberex.net, nelle  Marche il Marchex.net, nel Lazio è partito il Tibex.net, nella zona del Sannio, Avellinese e Molise è partito anche il Samex.net, in Sicilia tenta l’impresa il Sicanex.net, in Abruzzo l’ Abrex.net e infine in  Lombardia, con il beneplacito della stessa Regione, è attivo il Linx.net

Anche il financial Time si è accorto di questa piccola grande rivoluzione che sta avvenendo in Sardegna (vedi immagine in testa di articolo).

Tratto da sardex.net

Banche del Tempo: funzionano davvero?

Come sappiamo, Le Banche del tempo favoriscono lo scambio di assistenza di ogni tipo tra persone, alla pari. Non esiste, nella Banca del tempo, la figura del Volontario che generosamente si presta per gli altri senza chiedere nulla in cambio; quella è un’altra cosa: sono istituzioni assistenziali rivolte verso i più bisognosi che non hanno capacità di ricambiare l’aiuto che viene loro offerto. Si tratta di lodevolissime iniziative, ma non sono certo una Banca del Tempo. Nella Banca del Tempo vige il senso di pari opportunità e pari diritti/doveri dei soci, mentre il Tempo (le ore) costituiscono lo strumento di scambio in luogo del denaro.

La legislazione italiana non è molto generosa con questo tipo di iniziative, però non è del tutto contraria. Occorre mantenere l’attività della BdT entro determinati limiti che evitino di andare a sbattere nella categoria delle mere attività commerciali, con tutti i vincoli e le leggi da rispettare che questo comporta.

Ricordiamo che le Banche del Tempo sono previste dalla legge 53/2000 all’articolo 27:

“Per favorire lo scambio di servizi e di vicinato, per facilitare l’utilizzo dei servizi della città e il rapporto con le pubbliche amministrazioni, per favorire l’estensione della solidarietà nelle comunità locali e per incentivare le iniziative di singoli e gruppi di cittadini, associazioni, organizzazioni ed enti che intendano scambiare parte del proprio tempo per impieghi di reciproca solidarietà e interesse, gli enti locali possono sostenere e promuovere la costituzione di associazioni denominate “banche del tempo”.
Gli enti locali, per favorire e sostenere le banche del tempo, possono disporre a loro favore l’utilizzo di locali e di servizi e organizzare attività di promozione, formazione e informazione. Possono altresì aderire alle banche del tempo e stipulare con esse accordi che prevedano scambi di tempo da destinare a prestazioni di mutuo aiuto a favore di singoli cittadini e della comunità locale.
Tali prestazioni devono essere compatibili con gli scopi statutari delle banche del tempo e non devono costituire modalità di esercizio delle attività istituzionali degli enti locali.”

ANCE SALERNO: “EDILIZIA, CREDITO SEMPRE DIFFICILE”

Le sofferenze sui crediti totali sono aumentate nel periodo  dicembre 2014/giugno 2015 dal 45,3% al 47,1%. Mentre i crediti deteriorati sui crediti totali nello stesso periodo sono passati dal 62,1% al 63,1%.

Per quanto concerne le nuove sofferenze si registra un lieve calo dal 9,4% al 9,2%. Stesso trend per quanto concerne i crediti scaduti, incagliati o ristrutturati su crediti totali: dal 16,8% al 16,0%. In altre parole: sofferenze e crediti deteriorati su crediti totali salgono ancora, continuando a delineare una situazione di oggettiva impossibilità delle imprese edili di fare fronte alle esposizioni in mancanza di commesse e di incassi. Sul fronte dei dati complessivi inerenti l’erogazione del credito il settore edili è in netta controtendenza (negativa) rispetto agli altri comparti. Raffrontando i flussi del periodo dicembre 2014/giugno 2015, le costruzione accusano un -1,5%, mentre il manifatturiero fa segnare un +1,4%; i servizi un +0,6% ed altre imprese un +0,3%.

da “ACS: Associazione Costruttori Salernitani

L’organizzazione di un circuito di Credito Commerciale Multilaterale sarebbe di grande giovamento ad una situazione così difficile del credito locale. Occorre iniziare a ragionare secondo schemi nuovi; soprattutto occorre cambiare mentalità: dalla “speranza” di avere un finanziamento dalla banca, alla “certezza” di poterlo avere grazie alle altre aziende che fanno sistema insieme alla nostra e che si danno fiducia tra loro.

IMTHI COMUNICA: nasce TEAMRETI ITALIA

AssoretiPMI (associazione nazionale indipendente nata dal Gruppo Reti di Imprese PMI su LinkedIn)ha dato vita a Teamreti Italia un’associazione che aiuta le imprese a fare rete.

Ricordiamo che quelle aziende che volessero mettersi in rete tra di loro, oltre che avere la strada facilitata per ulteriori ingrandimenti e accessi a mercati per loro irraggiungibili, godono di alcune agevolazioni fiscali e operative.

Tra queste, sottolineamo la possibilità, per ognuna delle imprese in rete, di distaccare provvisoriamente un proprio dipendente presso una delle aziende della rete. Il decreto Giovannini del 2013, ha previsto infatti che uno stesso lavoratore possa prestare servizio per più di un’azienda tra quelle in rete, senza perdere diritti e tutele.

Scarica l’elenco delle reti realizzate in Italia aggiornato al 3 gennaio 2016:

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L’EQUIVOCO SULLE MONETE COMPLEMENTARI

“lo sapete che noi in Italia già usavamo da anni una moneta complementare…? Il gettone del telefono!…”

Sì, magari anche le caramelle per il resto!

Molti ritengono che anche i buoni pasto siano una sorta di moneta complementare, oppure gli assegnini da 100 lire che anni fa stamparono le banche per ovviare alla carenza di monetine…

Oppure le carte punti dei supermercati…

Insomma tutto l’universo della scontistica e delle iniziative promozionali messe in atto da questo o da quello.

Ebbene, a nostro parere esiste una differenza sostanziale tra queste iniziative da “buoni pasto“, e la vera moneta complementare. Intendiamoci: nessuna intenzione di voler disprezzare le iniziative citate, ma si tratta di cose diverse. E la differenza fondamentale consiste in questo:

Mentre in tutte queste iniziative citate esiste qualcuno, e non altri, che ha la prerogativa della stampa di questi documenti di scambio, la vera moneta complementare non ha nessuna esclusiva di stampa. Dirò di più: la vera moneta complementare non si stampa, e nessuno la crea dal nulla! La moneta complementare la si crea e la si distrugge contemporaneamente ad ogni scambio o cessione di bene e/o servizio che viene affettuato all’interno di un circuito ben definito, con tutti i partecipanti registrati e dotati di conto in dare e avere.

Mentre nei casi precedentemente citati come esempio, esiste uno “stampatore esclusivo” (la società dei telefoni nel caso dei gettoni, la banca nel caso dei miniasseggni, la tale o tal’altra azienda nel caso dei buoni pasto, oppure il tale supermercato nel caso delle carte sconto), nel caso della vera moneta complementare, non esiste nessuno stampatore privilegiato, ma tutti gli iscritti al circuito possono creare e, contemporaneamente, distruggere la moneta, con il risultato che il bilancio finale sarà costantemente pari a ZERO. Nel momento in cui infatti io iscritto creo 1000 euro di credito fornendo un mio servizio o cedendo un mio bene, nello stesso momento chi acquista questo servizio o questo bene, crea per se un debito di pari importo. In tal modo non esiste pericolo di inflazione e di conseguente perdita di valore della moneta. Quando esiste uno “stampatore esclusivo“,  invece, una invasione sul mercato di gettoni telefonici, di miniassegni bancari o di buoni pasto è sempre possibile, se non probabile, ingenerando una inflazione svalutativa che porterebbe come conseguenza il rifiuto da parte degli attori economici di accettare questi strumenti, non avendo essi alcuna garanzia che il loro valore resti inalterato nel tempo!

Quando si discute di moneta complementare, quindi, occorre fare molta attenzione a non semplificare l’argomento, trattandolo in maniera superficiale e sostanzialmente errata. La moneta complementare invece potrebbe essere addirittura più affidabile dell’euro, se non fosse per il fatto che il suo valore è legato a quello di questa moneta. Il fondamentale che sostiene la moneta complementare, infatti, è una cosa che vale moltissimo: il proprio lavoro!

RETI D’IMPRESA: IL MODO MIGLIORE PER CRESCERE

La metafora del piccolo fiume come il mercato interno che scompare un po’ alla volta o improvvisamente, e del grande oceano, come il grande mercato globale che si apre davanti a noi con tutti i suoi misteri e i suoi pericoli, ma anche con tutte le sue opportunità, in questo bellissimo video che spiega perché fare “RETE”, perché piccole aziende, incapaci di navigare nel grande oceano, mettendosi insieme riescano invece a scoprire e cogliere tante opportunità che da sole non riuscivano nemmeno ad intravedere:

SCEC: lo sconto che cammina

Per quelle aziende, o esercizi commerciali, che hanno intenzione di attirare maggiori clienti praticando sconti, l’utilizzo dello SCEC potrebbe essere una ottima scelta: lo SCEC infatti è uno sconto traferibile che ti fa recuperare la parte di prezzo di vendita a cui rinunci. Ma vediamo di capire meglio il concetto:

Un venditore che adotta e accetta gli scec come moneta complementare, affiancandola all’euro, compie una scelta decisamente a vantaggio del suo cliente; costui infatti, dato un certo prezzo di cartellino, ha la possibilità di pagarne parte in scec (esempio per un prezzo di 15 euro, 10 in euro e 5 in scec). Il venditore quindi si troverebbe ad incassare solo 10 dei 15 euro del prezzo di vendita. Ma quei 5 euro non li perde: lo sconto che ha praticato si è materializzato in 5 scec, che potrà spendere a sua volta presso un altro rivenditore che accetta scec. Alla fine il suo sconto gli ritorna indietro in parte del valore delle merci che acquisterà.

Un interiore vantaggio il venditore lo ottiene dal punto di vista fiscale: trattandosi di uno sconto, riconosciuto dalla Agenzia delle Entrate, il rivenditore non pagherà quella parte di tasse relativa all’importo che gli verrà pagato in SCEC.

Il vantaggio rispetto ad uno sconto incondizionato è evidente.

ANCHE A BARONISSI (SA) IL BARATTO AMMINISTRATIVO

Sta per essere attivato anche a Baronissi il Baratto Amministrativo. Il vice sindaco Anna Petta, rispondendo ad una interrogazione di un consigliere di minoranza, ha assicurato che, l’iter amministrativo per questo provvedimento è già iniziato. Presto, dopo i dovuti “tempi tecnici”, anche a Baronissi chi deve soldi all’amministrazione ma si trova in difficoltà oggettive, potrà offrire il proprio lavoro per estinguere il debito.

Fonte

Anche nel capoluogo, Salerno, il M5S ha avanzato la proposta di attivare il baratto amministrativo e spiace che invece un’altra formazione politica si sia opposta. Vedremo quale decisione prenderà la giunta. Ma ormai la cosa prende piede un po’ dovunque: si discute di questo anche nel Comune di Battipaglia, mentre nel Comune di Angri:

In realtà questo sistema era stato introdotto in forma più ampia all’articolo 24 del Decreto Sblocca Italia, ma con riferimento prioritario ad associazioni di cittadini: “I Comuni possono definire con apposita delibera i criteri e le condizioni per la realizzazione di interventi su progetti presentati da cittadini singoli o associati, purché individuati in relazione al territorio da riqualificare. Gli interventi possono riguardare la pulizia, la manutenzione, l’abbellimento di aree verdi, piazze, strade ovvero interventi di decoro urbano, di recupero e riuso, con finalità di interesse generale, di aree e beni immobili inutilizzati, e in genere la valorizzazione di una limitata zona del territorio urbano o extraurbano. In relazione alla tipologia dei predetti interventi, i comuni possono deliberare riduzioni o esenzioni di tributi inerenti al tipo di attivita’ posta in essere.
L’esenzione e’ concessa per un periodo limitato e definito, per specifici tributi e per attivita’ individuate dai comuni, in ragione dell’esercizio sussidiario dell’attivita’ posta in essere. Tali riduzioni sono concesse prioritariamente a comunita’ di cittadini costituite in forme associative stabili e giuridicamente riconosciute.”

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IL BARATTO AMMINISTRATIVO: A MILANO

A Milano, se hai problemi a pagare le tasse, ecco che il Comune ti viene incontro: è in funzione il “Baratto Amministrativo”, mediante il quale, quel cittadino che dimostrasse di avere reali difficoltà a pagare le tasse o la TARSU, e si trovasse quindi nella posizione di “moroso incolpevole”, viene cooptato per lo svolgimento di lavori socialmente utili in cambio dell’estinzione del suo devito verso il Comune (articolo 24 del D.L. n. 164 del novembre 2014). Occorre dichiarare un ISEE inferiore ai 21 mila euro per poter accedere a questa forma di collaborazione con l’amministrazione. Lo svolgimento di questi lavori compenserà debiti pregressi, che il Comune ha difficoltà a risquotere dato, appunto, lo stato di disagio economico del soggetto debitore. E così si prendono due piccioni con una fava: il cittadini debitore si vede estinguere la sua morosità, evitando pesanti conseguenze future, tra penali, multe, e interessi di mora, mentre il Comune riesce a portare a termine piccoli lavoretti che altrimenti non sarebbero mai stati né avviati, né ultimati.

Questa bellissima idea della compensazione con il lavoro dei debiti dei cittadini è nella piena filosofia dela baratto commerciale multilaterale (barter) e quindi dei circuiti di moneta complementare. Ottima quindi l’iniziativa del Comune di Milano. Ma attenzione! I lavori socialmente utili sono una vecchia conoscenza di furbi e intrallazzieri di ogni risma! Se non ci saranno controlli rigorosi dei risultati di questi lavori, sarà solo l’ennesima presa per i fondelli del cittadino che paga e che si vede buggerato da una parvenza di “compensazione” che invece rischierebbe di restare solo sulla carta!

E come quel detto che dice che “Delle buone intenzioni è lasctricato l’inferno”, auspichiamo che questa bellissima iniziativa sia fatta funzionare davvero, e che queste persone che avranno la possibilità di compensare i loro debiti amministrativi con delle prestazioni lavorative a favore della comunità, lavorino davvero!

Per ottenere questo obiettivo, facciamo una proposta: diamo a tutti i cittadini del Comune la possibilità di giudicare il risultato di questi lavori, con un voto dall’ 1 al 10, magari utilizzando un sito apposito dell’amministrazione comunale in cui verranno elencati, uno per uno, tutti i lavoratori attualmente in funzione, con il posto dove lavorano e la tipologia di lavoro. Questa, secondo noi, è la vera Democrazia.

Il primo bando di ammissione al lavoro in compensazione del Baratto Amministrativo, nel 2016. Auguri! Ma l’art 24 dice anche altre cose, che per il momento non sono state concretizzate.

Baratto Amministrativo

testo dell’art. 24 della L. 164/2014:

«Art. 24. — (Misure di agevolazione della partecipazione delle comunità locali in materia di tutela e valorizzazione del territorio).
— 1. I comuni possono definirecon apposita delibera i criteri e le condizioni per la realizzazione di interventi su progetti presentati da cittadinisingoli o associati, purché individuati in relazione al territorio da riqualificare. Gli interventi possono riguardarela pulizia, la manutenzione, l’abbellimento di aree verdi,piazze, strade ovvero interventi di decoro urbano, di recupero e riuso, confinalità di interesse generale, di areee beni immobili inutilizzati, e in genere la valorizzazionedi una limitata zona del territorio urbano o extraurbano.
In relazione alla tipologia dei predetti interventi, i comuni possono deliberare riduzioni o esenzioni di tributi inerential tipo di attività posta in essere. L’esenzione è concessa per un periodo limitato e definito, per specifici tributi eper attività individuate dai comuni, in ragione dell’esercizio sussidiario dell’attività posta in essere. Tali riduzioni sono concesse prioritariamente a comunità di cittadini costituite in forme associative stabili e giuridicamentericonosciute».

IMTHISHOP: La Vetrina delle offerte

 E’ attiva la Vetrina delle offerte!

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Progetto IMTHI ha il piacere di informarTi che è ora attiva la Vetrina delle Offerte, ed è a disposizione di tutti, gratuitamente! Per inserire una proposta occorrono una o più foto del prodotto, il prezzo richiesto e la quantità minima acquistabile, insieme ai propri contatti (tel, fax, e_mail, eventuale sito web), e inviare il tutto a:

moneta.imthi @ gmail.com

 Che cosa è la Vetrina delle offerte?

Imthi offre gratuitamente la possibilità ai piccoli esercizi commerciali, alle imprese e professionisti, di attivare delle iniziative promozionali al pari della grande distribuzione, per la fidelizzazione dei clienti del territorio, utilizzando quello che in gergo del web si chiama “market-place” o mercato on line, in cui aziende, autonomi, professionisti, imprenditori, rivenditori, espongono come in un grande mercato le loro proposte per fidelizzare i loro clienti.

Per una comunicazione più efficace, ogni azienda ha la possibilità di inserire un solo prodotto che maggiormente la contraddistingua, offrendolo ad un prezzo particolarmente conveniente, onde stimolare la curiosità del Cliente a prendere un contatto diretto. Questo è possibile in quanto, come abbiamo detto, i visitatori di questa Vetrina sono persone del circondario. E’ questo il marketing di prossimità, che abbina alle tecniche promozionali proprie della pubblicità commerciale, il valore aggiunto della conoscenza personale tra Cliente e Venditore.

Progetto Imthi si inserisce nel settore di iniziative solidali che aiutano a far crescere l’economia locale. Stiamo partendo ora, e necessariamente ci sarà un periodo di rodaggio, che però non costerà un centesimo agli espositori che aderiranno ora. Né ora, né in futuro.

Altri sviluppi ci saranno nei prossimi mesi: Imthi crescerà e si svilupperà insieme a voi, e a differenza di altre piattaforme, ha come valore aggiunto il contatto personale tra noi e voi. Basta scriverci per avere subito il nostro supporto.

Non perdere contatto con il Progetto Imthi!

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